venerdì 27 settembre 2013

Nebelhorn Trophy 2013: primi verdetti


Per un innato (e criticabile, ammetto) senso di completezza, di seguito i fatti più rilevanti dell'ultimo mese, in rigoroso ordine cronologico:
- Stefano Caruso ha ottenuto la cittadinanza tedesca e potrà partecipare alle Olimpiadi di Sochi 2014 insieme alla partner Tanja Kolbe in rappresentanza dei teutonici;
- Evan Lysacek è in forte dubbio sulla partecipazione al prossimo Grand Prix: premesso che la cosa non mi tange nel modo più assoluto, spero francamente si decida a smetterla di comportarsi in tal modo (da quasi quattro anni) e dichiari qualcosa di certo e definitivo, once in a lifetime.
- Johnny Weir non tornerà all'agonismo: amen. Ce ne faremo una ragione.
- Kiira Korpi, ahimè, è stata nuovamente vittima di un infortunio: francamente non so cos'altro aggiungere, dato l'accanimento della malasorte nei confronti della splendida skater finnica (che peraltro pare abbia scongiurato l'intervento chirurgico)...
- Yu-na Kim non parteciperà al Grand Prix: si è procurata una microfrattura al metatarso (destro? sinistro?) che la terrà lontano dalle piste da ghiaccio per circa sei settimane. Ovviamente la partecipazione alle Olimpiadi non è assolutamente a rischio...

Detto ciò, occupiamoci del Nebelhorn Trophy, che sta assegnando gli ultimi slot disponibili per partecipare all'evento a cinque cerchi prossimo venturo.

Nelle coppie d'artistico Gran Bretagna, Ucraina, Estonia e Israele si affiancano alle nazioni che avevano ottenuto il pass agli ultimi Mondiali. La sorpresissima è giunta dal Giappone, primo paese escluso, che presentava la medagliata di Nizza 2012 Narumi Takahashi in coppia con il nuovo partner Ryuichi Kihara: la loro prestazione, discreta nel corto, è stata a dir poco deludente nel libero, condizionata dall'inconsistenza di lei sui salti e da quella di lui sui sollevamenti; la domanda, a questo punto, sorge spontanea: com'è possibile che non si sia potuto trovare un atleta nipponico anche solo un po' più prestante dell'incolpevole (ma gracilino) Kihara? Difficile ipotizzare che in una nazione dove il pattinaggio su ghiaccio è sport praticatissimo (anche se soprattutto nelle gare in singolo), non si decida di compiere uno sforzo maggiore per "plasmare" un atleta a tale scopo...
Podio: Volosozhar/Trankov (mostruosi), Wende/Wende (sorprendenti), Vartmann/Van Cleave (convincenti).

Anche nel singolo femminile (che ha qualificato Australia, GeorgiaNorvegia, Austria, Repubblica Ceca e -attenzione- Brasile) si è assistito ad una sciagurata controprestazione: Sonia Lafuente, atleta iberica di rango e considerata tra le favorite per la qualificazione, ha sciorinato una doppia performance agghiacciante, chiamandosi di fatto fuori già dopo l'esecuzione dello short program.
Non ce l'ha fatta nemmeno la giovane finlandese Juulia Turkkila, che ha così tarpato le ali alla sfortunatissima Kiira Korpi: un'altra brutta tegola per la meravigliosa atleta scandinava, che a questo punto dovrà riprogrammare l'intera stagione in funzione della mancata partecipazione ai Giochi Olimpici.
Podio: Elena Radionova (fenomeno), Miki Ando (mitica), Ashley Cain (elegantissima).

Nessun commento:

Posta un commento