martedì 11 giugno 2013

ISU GP 2013: primi commenti alle entries


Otto giorni fa sono uscite le entries ufficiali della prossima edizione del Grand Prix, circuito di sette competizioni (due in Nord America, due in Europa e due in Asia, più la finale) che si svolge tra ottobre e dicembre e che serve:
1) agli atleti per avviare un percorso verso la forma perfetta, da raggiungersi solitamente a marzo in occasione dei Campionati Mondiali;
2) ai giudici per capire il trend di ogni disciplina e per... scegliere i pupilli di stagione;
3) alle federazioni per capire chi sarà sicuramente ammesso o escluso dalle competizioni che contano;
4) all'ISU per fare cassa.
Quest'anno, in previsione delle Olimpiadi di Sochi 2014, in programma a febbraio, tutti gli atleti hanno necessariamente dovuto anticipare la preparazione estiva e credo siano già praticamente tutti al lavoro.

Da sempre il profumo dei cinque cerchi ha inebriato ex atleti tornati all'agonismo o pattinatori provvisoriamente in stand-by: evento che si è puntualmente verificato anche in quest'occasione.
La mia domanda, a questo punto, è: cosa ne pensiamo, noi appassionati? Lo troviamo giusto?
La risposta è tutt'altro che semplice.
Personalmente, ritengo che un'atleta come Yu-na Kim, campionessa olimpica in carica, possa covare la giusta ambizione di ripetersi: infatti, per saggiare le sue condizioni, ha partecipato e stravinto agli ultimi Mondiali di London, dopo un'assenza di due anni solari.
Per quanto riguarda Evgeni Plushenko (oro a Torino, ma argento sia a Salt Lake City che a Vancouver), il discorso è differente: tre medaglie in altrettante edizioni delle Olimpiadi (non sono sufficienti?), un misterioso ritiro agli ultimi Europei, un altrettanto misterioso intervento subito qualche mese fa. La ferma intenzione di esserci, a Sochi, permane però il suo obiettivo primario. E lo si può comprendere solo ed esclusivamente perchè stiamo parlando di un avvenimento che si svolgerà a casa sua.
Questa scusante non appartiene, di contro, a Evan Lysacek. Campione olimpico in carica (immeritatamente, a parer mio), non si è più visto dal trionfo di Vancouver, ha continuato a litigare con la federazione statunitense per questioni economiche legate alla sue partecipazioni a Skate America, ha subito un intervento lo scorso inverno, ma non ha ancora assolutamente annunciato il suo ritiro perchè ha la ferma intenzione di partecipare alle Olimpiadi.
Ancora una volta, è giusto tutto ciò? Questi peraltro grandissimi atleti non peccano di egocentrismo/divismo agonistico? Questione spinosa...