domenica 17 novembre 2013

ISU GP 2013 - Trophée E. Bompard - Commenti


Data l'attuale assoluta mancanza di tempo e l'imminente e agognatissimo periodo di ferie (che mi impedirà di seguire la Cup of Russia e le finali di Fukuoka), rinuncio alla consueta dettagliata analisi della tappa francese del Grand Prix, dedicandomi ad una serie di commenti a ruota libera su quanto visto. Ne approfitto inoltre per fare il punto su alcuni aggiornamenti riguardanti atleti attesissimi in vista dell'appuntamento olimpico.

Singolo femminile
Ashley Wagner vince e conferma una chiara solidità a tutto tondo, anche se secondo me potrebbe ancora mancarle quel "quid" per poter aspirare al podio olimpico; l'onda rosa di Madre Russia qualifica (matematicamente) due pattinatrici più (virtualmente) un'altra alla finale, dove se ne potrebbe addirittura aggiungere una quarta: aiuto!; Samantha Cesario, contrariamente a quanto da me in precedenza ipotizzato, pone la sua serissima candidatura al terzo slot olimpico a stelle e strisce.

Singolo maschile
Patrick Chan stabilisce tutti i nuovi record del mondo della disciplina e a Sochi dovrà esclusivamente difendersi da Plushenko: agli altri le briciole; Yuzuru Hanyu, comunque, si difende ottenendo un tecnico mostruoso alla luce dei due gravissimi errori sui quadrupli; maluccio Han Yan (ma forse non stava bene), male gli altri, malissimo Amodio. Ah, adoro Jason Brown: sarà durissima, ma spero con tutto il cuore che riesca nell'impresa di raggiungere le Olimpiadi.

Coppie d'artistico
Gara sottotono, che conferma il fatto che Duhamel/Radford siano valutati con due pesi e due misure a seconda del continente in cui si esibiscono; benissimo Denney/Coughlin, deludenti Bazarova/Larionov, convincenti James/Ciprès. Nicole e Matteo, errori a parte, mi sono sembrati nettamente migliorati rispetto allo scorso anno.

Coppie di danza
Ilinykh/Katsalapov mi hanno realmente emozionato, a differenza di Tessa e Scott e di Nathalie e Fabian: per me erano e rimangono la coppia numero uno del movimento russo, checché ne possano pensare gli esperti; aspettavo al varco Papadakis e Cizeron, e puntualmente si è verificato ciò che in tempi non sospetti anticipavo: a mio avviso Carron e Jones saranno spazzati via in un batter d'occhio; malissimo gli inglesi, bastonati (quasi senza ragione apparente) dai giudici; ancor peggio Orford/Williams, ai quali preferisco infinitamente i giovani ma talentuosissimi connazionali Paul/Islam.

News in ordine sparso
- Plushenko, dopo aver ottimamente figurato alla Volvo Cup di Riga, ha dichiarato di valutare un cambio in corsa del programma corto: credo che lo zar Evgeni non voglia lasciar nulla, ma proprio nulla, al caso;
- Queen Yu-na (che ha appena donato centomila dollari alle Filippine) esordirà al Golden Spin di Zagabria: inutile dire che sarà una competizione imperdibile;
- Mao Asada sembrerebbe stia pensando di inserire due tripli Axel nel programma libero: ci può stare, ma in tutta franchezza tentare il tutto per tutto proponendo per ben due volte un salto che al momento non risulta ancora pulito potrebbe rappresentare il classico gioco che non varrebbe la candela;
- Miki Ando si è qualificata per i Nazionali giapponesi, dove tenterà di raggiungere le Olimpiadi: una previsione secca? No way...
- Brian Joubert è attualmente una presenza piuttosto ectoplasmatica che mi auguro di poter ammirare al più presto in una qualsiasi competizione;
- Takahashi/Kihara prendono il posto di Zabijako/Zaboev (al russo Zaboev è stata -più che inspiegabilmente- negata la cittadinanza estone) ai prossimi Giochi Olimpici; stessa sorte che potrebbe sorridere agli austriaci Ziegler/Kiefer, dato che la russa Popova (in coppia con Bruno Massot) non ha ancora ottenuto la cittadinanza francese.

Ai pochi (ma ottimi) lettori mando un calorosissimo saluto: ci si rivede su questi schermi dopo il 10 dicembre!

domenica 10 novembre 2013

ISU GP 2013 - NHK Trophy - Risultati e commenti


Nella quarta tappa della Coppa del Mondo di pattinaggio, qualche sorpresa, molte conferme e una perla: il Personal Best di Valentina Marchei nello short program, pattinato in modo semplicemente perfetto.
A causa di inderogabili esigenze lavorative, ho potuto seguire solo alcune delle numerose performance: di conseguenza le sottostanti analisi saranno più stringate e prive di diversi commenti relativi ai protagonisti delle gare. Spero di potermi riprendere in occasione delle competizioni europee.

Nota: in grassetto gli atleti che hanno concrete possibilità di partecipare alle prossime Olimpiadi. In corsivo quelli di cui non ho visto i programmi.

Singolo femminile
1) Mao Asada (JPN) - Seconda uscita stagionale nel Grand Prix e secondo superamento della soglia complessiva dei 200 punti. Che dire? Impossibile immaginarla giù dal podio a Sochi.
Sochi 2014: podio sicuro.
2) Elena Radionova (RUS) - Come già detto, è ineleggibile per le competizioni ISU più importanti, ma continua a far capire a tutti che dal prossimo anno detterà legge.
3) Akiko Suzuki (JPN) - Passo indietro rispetto a Skate Canada, ma nessun problema per la qualificazione olimpica.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Gracie Gold (USA) - Anche nel suo caso, piccola involuzione rispetto a Skate Canada (nove punti in meno), ma, come per Akiko, non ci saranno problemi nello staccare il biglietto per Sochi.
Sochi 2014: quinto decimo posto.
5) Satoko Miyahara (JPN) - Ero curiosissimo di vederla per la prima volta, e le attese non sono state deluse: minutissima, tecnicamente più che competitiva (anche se i salti sono quasi rasoterra), aggraziata e originale. Dato l'ipotetico, massiccio ritiro del contingente nipponico femminile dopo le Olimpiadi, dal prossimo anno dovremmo vederla con una certa costanza.
6) Valentina Marchei (ITA) - Un corto da urlo (PB con 61,90), pattinato con una leggerezza e una grazia impressionanti; un libero più che discreto. Valentina in ogni caso conferma di valere il ranking che attualmente occupa a livello mondiale.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
7) Alëna Leonova (RUS) - L'atleta di un anno e mezzo fa, sinceramente, mi manca. Quella vista in Giappone è una parente neanche tanto prossima, in difficoltà su diversi elementi tecnici, quasi conscia del fatto che, con l'avvento della nouvelle vague russa, per lei ormai non c'è più spazio.
8) Mirai Nagasu (USA) - La ricordavo più o meno la metà dell'attuale stazza, ma credo si tratti di semplice crescita. Purtroppo, con le ridotte dimensioni, se n'è andata anche l'esplosività tecnica. Nessuna chance per Sochi.
9) Elene Gedevanishvili (GEO) - Nulla da fare. La brava atleta georgiana, capace di salire per ben due volte sul gradino più basso del podio agli Europei, non esiste più. Peccato.
Sochi 2014: nelle retrovie.

Singolo maschile
1) Daisuke Takahashi (JPN) - Finalmente! Dopo veramente troppo tempo il grandissimo Daisuke piazza un corto strepitoso (secondo punteggio all-time) e un ottimo libero, riproponendo con veemenza la propria candidatura al podio olimpico che, se pattinerà così, non dovrebbe sfuggirgli.
Sochi 2014: secondo-settimo posto.
2) Nobunari Oda (JPN) - Nobu è di nuovo Nobu: che gioia! Il simpaticissimo atleta giapponese, penalizzato da una dubbia chiamata di sotto-rotazione nel corto, realizza un programma libero quasi perfetto e, in prospettiva olimpica, mette fortissima pressione su Kozuka, Machida e soprattutto Mura, fermo restando che Hanyu non dovrebbe essere in discussione.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
3) Jeremy Abbott (USA) - Rimonta quattro posizioni nel libero e fa capire a tutti i connazionali che, probabilmente, il migliore è ancora lui.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Adam Rippon (USA) - Seppur imperfetto su diversi atterraggi, conferma di essere attualmente, con tutta probabilità, il numero due del movimento statunitense, sua maestà Lysacek permettendo (a proposito, ci sarà ai Nazionali? Qualcuno sa qualcosa di lui?).
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
5) Javier Fernandez (ESP) - Al pari di Carolina, la delusione di questo Grand Prix (finora). E non lo dicono gli elementi tecnici, ma l'involuzione (un po' come Hanyu) nelle components. Nessuno discute il talento da trainer di Brian Orser (basti pensare a Yu-Na Kim), ma cosa sta succedendo ai suoi pupilli?
Sochi 2014: quarto-decimo posto.
6) Takahito Mura (JPN) - Sempre più flebili le possibilità di raggiungere le Olimpiadi, anche se, tornando al vecchio libero, un sensibile miglioramento c'è stato. Per me, comunque, non sarà sufficiente.
7) Max Aaron (USA) - Deficitario sulle componenti del programma (ci mancherebbe altro), realizza un men che discreto programma ma credo che ormai i giudici abbiano realizzato che non c'è nulla di più distante dall'arte del pattinaggio di lui.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
8) Konstantin Menshov (RUS) - Lo ricordavo più espressivo. In ogni caso, ottimo a livello tecnico, con una non comune padronanza del quadruplo.
9) Sergei Voronov (RUS) - Arriva ultimo con un punteggio totale che supera i 221 punti. Nel Grand Prix al maschile non era mai successo. E questo la dice lunga sul livello della gara.

Coppie d'artistico
1) Volosozhar/Trankov (RUS) - No comment. I migliori. Punto.
Sochi 2014: primo posto blindato.
2) Peng/Zhang (CHN) - Quello che non t'aspetti. Pur non brillantissimi, il veterano Hao e la nuova giovanissima partner riescono nell'impresa di sopravanzare i ben più quotati conterranei: ai Nazionali cinesi, a questo punto, ci sarà veramente da divertirsi.
Sochi 2014: sesto-decimo posto.
3) Sui/Han (CHN) - Tre cadute, imperfezioni a ripetizione e addirittura un lift abortito: insomma, un disastro. Difficile che ripetano una simile débacle, ma di fatto hanno involontariamente consentito a Peng/Zhang di rientrare in corsa per la qualificazione olimpica.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Castelli/Shnapir (USA)
5) Denney/Frazier (USA)
6) Lawrence/Swiegers (CAN)
7) Martiusheva/Rogonov (RUS)
8) Takahashi/Kihara (JPN)

Coppie di danza
1) Davis/White (USA)
2) Cappellini/Lanotte (ITA)
3) Shibutani/Shibutani (USA)
4) Ilinykh/Katsalapov (RUS)
5) Gilles/Poirier (CAN)
6) Reed/Reed (JPN)
7) Kolbe/Caruso (GER)
8) Sinitsina/Zhiganshin (RUS)

giovedì 7 novembre 2013

ISU GP 2013 - Cup of China - Risultati e commenti


Tappa in Cina per il terzo appuntamento con il Grand Prix, e prime gare un po' sottotono da parte di alcuni/e protagonisti/e della scorsa stagione, Carolina Kostner in testa. Ma anche Kanako Murakami, Florent Amodio, Nan Song, Savchenko/Szolkowy, Péchalat/Bourzat e Bobrova/Soloviev hanno parzialmente o in toto deluso le aspettative.
Senza ulteriore indugio, passiamo alle analisi in dettaglio, gara per gara.

Nota: in grassetto gli atleti che hanno concrete possibilità di partecipare alle prossime Olimpiadi. In corsivo quelli di cui non ho visto i programmi.

Singolo femminile
1) Anna Pogorilaya (RUS) - Non è una "killer" come la coetanea Lipnitskaia, ma ha classe da vendere, oltre ad essere già consistentemente più "donna". Sono sempre più convinto del fatto che i Nazionali russi al femminile saranno uno stillicidio di emozioni in cui tutto potrà succedere.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
2) Adelina Sotnikova (RUS) - Corto da (quasi) urlo, libero con parecchie sbavature, al punto che riesce a conservare la seconda posizione per un soffio. I programmi sono ambiziosissimi, le components sono già soddisfacenti: se entra nella giusta forma (che prevede anche e soprattutto continuità), darà fastidio a quasi tutte e si candiderà come possibile pretendente al podio olimpico, pattinando sul ghiaccio di casa.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
3) Carolina Kostner (ITA) - Il nostro angelo sul ghiaccio, con costumi e tenuta atletica provvisori, non incanta. Anzi, senza mezzi termini, delude. Non saprei dove cominciare (e a dirla tutta, terminare) la mia personalissima analisi su un'atleta che è parsa lontana anni luce da una condizione perlomeno accettabile. Va detto, peraltro, che si è trattato della primissima uscita stagionale di Caro e che i suoi programmi dovrebbero subire importanti variazioni (mi auguro...), ma un po' di amaro in bocca sicuramente resta. La nota positiva è che 173,40 pattinando in modo così precario può far ipotizzare, nel caso di performance pulite, il superamento della soglia dei 200 punti, che rappresenterebbe, tra l'altro, il record europeo. Azzarderò, stante l'esibizione cinese, ma non riesco a vederla giù dal podio a Sochi.
Sochi 2014: secondo-sesto posto.
4) Kanako Murakami (JPN) - Elegantissima come sempre, ma con reiterate amnesie sulle consuete rotazioni dei salti. A mio avviso rappresenta l'ideale di bella e incompiuta: difficilissimo per lei, nel caso entri a far parte del terzetto olimpico giapponese, avvicinarsi al podio.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
5) Nikol Gosviani (RUS) - Posso solamente dire che con lo stuolo di atlete russe nettamente più forti e giovani di lei presumibilmente non avrà mai una chance nelle competizioni internazionali più importanti, Olimpiadi in testa.
6) Haruka Imai (JPN) - Improbabilissimo che l'aggraziata atleta nipponica possa partecipare all'evento a cinque cerchi. Personalmente la trovo un po' asettica.
7) Agnes Zawadzki (USA) - Poche chance di prendere parte alle Olimpiadi per questa discreta agonista statunitense. Può comunque giocarsela ai Nazionali di gennaio.
Sochi 2014: decimo-quindicesimo posto.
8) Kexin Zhang (CHN) - Involuta a livelli inenarrabili dal punto di vista interpretativo (sembra una marionetta), non ha impressionato nemmeno dal punto di vista tecnico. Dovremmo comunque vederla in Russia, a febbraio.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
9) Xiaowen Guo (CHN) - Non male la sedicenne di Changchun, che non ha possibilità alcuna di rappresentare la sua nazione all'evento a cinque cerchi.
10 ) Zijun Li (CHN) - Chiaramente debilitata dai postumi di un infortunio, è la lontanissima parente della brillantissima atleta ammirata la scorsa stagione. La attendiamo in futuro, certi di poterla applaudire alle prossime Olimpiadi.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.

Singolo maschile
1) Han Yan (CHN) - Corto straordinario e libero con qualche errore di troppo per il sorprendente e giovanissimo atleta di Harbin, che ottiene la prima vittoria cinese nella storia del Grand Prix al maschile. Ineccepibile il successo, ma i giudici lo hanno premiato in modo sicuramente sproporzionato sulle components rispetto ad atleti di conclamato calibro. Considerando che pattinava sul ghiaccio di casa, ci può anche stare...
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
2) Maxim Kovtun (RUS) - Sguardo un po' fisso e decisamente troppo votato alla concentrazione, il bravo atleta russo impressiona per la sicurezza in ambito tecnico e la solidità sul quadruplo Salchow. In prospettiva Sochi, però, nessuna speranza: l'unico slot in casa Russia si sa già a chi verrà assegnato.
3) Takahiko Kozuka (JPN) - Luci e ombre per il simpatico agonista nipponico, che migliora rispetto al sesto posto di Skate America, ma per andare alle Olimpiadi dovrà faticare, e non poco.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Denis Ten (KAZ) - Al debutto nell'attuale edizione del Grand Prix, il vice-campione del mondo dimostra di essere ancora convalescente dopo l'infortunio recentemente patito. La classe c'è, ma ho la sensazione che sarà difficilissimo ripetere l'exploit canadese di pochi mesi fa.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
5) Richard Dornbush (USA) - Andrò controcorrente, ma questo atleta a me è sempre piaciuto, sia per l'approccio tecnico che per quanto riesce a comunicare in pista. Peccato che le chance di andare in Russia a febbraio siano men che nulle.
6) Florent Amodio (FRA) - Cambi di allenatore e ripensamenti vari non gli hanno giovato: istrione e showman come al solito, mostra comunque poca sostanza. A Sochi ci sarà, ma per le posizioni di rincalzo.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
7) Peter Liebers (GER) - Molto bravo il buon Peter, che supera quota duecento punti e credo potrà rappresentare più che degnamente la sua nazione nel corso dell'evento a cinque cerchi.
Sochi 2014: decimo-quindicesimo posto.
8) Nan Song (CHN) - Irriconoscibile rispetto ai fasti del recente passato, non lo vedremo a Sochi in quanto Han Yan ormai lo ha nettamente sopravanzato in tutto.
9) Yi Wang (CHN) - Onesta apparizione del comprimario cinese, che dimostra di avere un buon bagaglio tecnico.

Coppie d'artistico
1) Savchenko/Szolkowy (GER) - Triplo Axel o non triplo Axel? Questo è il dilemma... E poi, siamo così sicuri che l'atterraggio di questo difficilissimo salto lanciato rappresenti il reale salto di qualità che serve ad Aliona e Robin? Dico solo una cosa: Tatiana e Maxim, triplo Axel a parte, sono distanti anni luce.
Sochi 2014: podio sicuro.
2) Pang/Tong (CHN) - La prima coppia cinese non mi ha impressionato, a dirla tutta. E credo non sarà semplice raggiungere la zona medaglie in terra russa.
Sochi 2014: terzo-settimo posto.
3) Peng/Zhang (CHN) - Hao cambia partner ma la musica rimane la stessa: peccato che in casa Cina i giochi sembrino fatti, con Sui/Han che si aggiungeranno agli atleti giunti secondi in questa competizione.
4) Wang/Wang (CHN) - Tecnicamente notevoli, non fanno che confermare l'ottimo fondamento della scuola asiatica delle coppie d'artistico.
5) Scimeca/Knierim (USA)
6) Zhang/Bartholomay (USA)
7) Martiusheva/Rogonov (RUS)
8) Popova/Massot (FRA)

Coppie di danza
1) Péchalat/Bourzat (FRA) - Innanzitutto, internate chi ha scelto i costumi del programma corto, assolutamente fuori contesto. A parte questo dettaglio di outfit, li ho trovati davvero emozionanti nel libero, mentre lo short non mi ha convinto del tutto. A parer mio, rimangono comunque lievemente favoriti per il bronzo olimpico.
Sochi 2014: terzo-quinto posto.
2) Bobrova/Soloviev (RUS) - A costo di inimicarmi l'intero establishment della danza su ghiaccio, io non mi discosterò mai da ciò che penso da quando li ho visti pattinare per la prima volta: eleganti, precisi, talentuosi, ma privi di quel coinvolgimento che una coppia di ice dancers deve necessariamente possedere. A Sochi dovranno pattinare benissimo e contare sulla spinta casalinga dei giudici, altrimenti sarà difficilissimo raggiungere una medaglia.
Sochi 2014: terzo-quinto posto.
3) Chock/Bates (USA) - Anche se il punteggio non sembrerebbe favorirli, a mio avviso confermano di essere la seconda coppia statunitense. Lo scorso anno, però, presentavano programmi più scorrevoli: consideriamolo un semplice inizio verso lidi più prodighi di soddisfazioni.
Sochi 2014: settimo-decimo posto.
4) Carron/Jones (FRA) - Tutto sommato, migliorati rispetto alla precedente esibizione di Skate America. Ribadisco il fatto che li vorrò vedere nel confronto diretto con Papadakis/Cizeron.
Sochi 2014: attorno alla quindicesima posizione.
5) Aldridge/Eaton (USA) - Nessuna possibilità di partecipare all'evento olimpico, ma talento da vendere per una delle coppie protagoniste del prossimo futuro.
6) Yu/Wang (CHN)
7) Zhang/Wu (CHN)
8) Huang/Zheng (CHN)

mercoledì 30 ottobre 2013

ISU GP 2013 - Skate Canada - Risultati e commenti


Neanche nella più rosea delle previsioni avrei potuto ipotizzare ciò che potete ammirare qui sopra: Stefania Berton e Ondrej Hotarek medaglia d'oro in una gara del Grand Prix, per la prima volta nella storia tricolore delle coppie d'artistico.
Eppure, quello che alla vigilia appariva un sogno più che proibito si è avverato.
Con il vecchio sistema di giudizio non sarebbe mai potuto accadere che il binomio favorito (i canadesi Duhamel/Radford, in questo caso), seppur autore di un gravissimo errore (un sollevamento abortito), fosse relegato in terza posizione, per giunta nella tappa di casa. Ma tant'è. E noi italiani, considerati dalle federazioni internazionali un po' dei parvenu nell'elitario entourage dell'ISU, gioiamo a più non posso per questo incredibile, storico risultato.
Detto ciò, passiamo all'analisi della seconda e ultima tappa nordamericana.

Nota: in grassetto gli atleti che hanno concrete possibilità di partecipare alle prossime Olimpiadi.

Singolo femminile
1) Julia Lipnitskaia (RUS) - Austera e distaccata, la quindicenne di Ekaterinburg (glaciale e perfezionista anche in press conference), sciorina una prestazione MOSTRUOSA. 70,46 di tecnico nel libero è qualcosa di inaudito: è vero, le components sono ancora da affinare, ma se continuerà di questo passo a Sochi potrebbe realmente rappresentare la più concreta minaccia-podio per le atlete di rango.
Sochi 2014: terzo-ottavo posto.
2) Akiko Suzuki (JPN) - La ventottenne nipponica, eterna "comprimaria", dimostra di essere in buona forma e piazza la sua prepotente candidatura per uno slot olimpico. Le consuete ruggini, peraltro, sono ancora qua e là presenti.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
3) Gracie Gold (USA) - Ottima (ma un po' leziosa) nel corto, commette qualche errore di troppo nel libero ma riesce a rimanere sul podio. A mio avviso, la classica pattinatrice "bella senz'anima", lievemente sopravvalutata dai giudici, che dovrebbe raggiungere le Olimpiadi senza troppi patemi.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Christina Gao (USA) - Migliorata, elegante, discretamente solida sugli elementi tecnici, può seriamente ambire all'evento a cinque cerchi, anche se la concorrenza sarà spietata.
Sochi 2014: decimo-quindicesimo posto.
5) Amelie Lacoste (CAN) - Il miglior corto della carriera (non eguagliato dal libero) le consente di nutrire più di una speranza per la kermesse olimpica. Incrociamo le dita per la veterana canadese...
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
6) Courtney Hicks (USA) - Nel libero (dopo un corto da dimenticare) presenta un programma tecnico di tutto rispetto, pattinato con la grazia e le abilità interpretative di una statua di sale. Senza mezzi termini, è l'equivalente femminile del connazionale Max Aaron. Potrebbe anche esserci a Sochi, ma di arte nel suo skating non c'è quasi traccia.
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
7) Natalia Popova (UKR) - Tecnicamente piuttosto solida, risulta legnosa e non molto coinvolta da ciò che sta facendo: l'impressione, comunque, non è del tutto negativa nel suo insieme.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
8) Veronik Mallet (CAN) - Flebilissime, se non nulle, le speranze di raggiungere le Olimpiadi.
R) Kaetlyn Osmond (CAN) - Non ci sarebbe nemmeno dovuta essere, ma ha stretto i denti e ha combattuto. Si è purtroppo ritirata dopo un (più che discreto!) programma corto a causa dei postumi dell'infortunio in questione. Personalmente, la ritengo una delle più piacevoli e intense interpreti sul ghiaccio, anni luce avanti rispetto alle sopracitate macchinette da salto: le ci vorrebbe un po' più di consistenza sui salti...
Sochi 2014: sesto-decimo posto.

Singolo maschile
1) Patrick Chan (CAN) - Dopo troppe gare in cui i giudici lo avevano letteralmente catapultato sul gradino più alto del podio, si impone con merito. C'è ancora parecchio da fare per affinare un gradevole programma lungo, ma Patrick sembra sulla buona strada per una medaglia di prestigio alle prossime Olimpiadi.
Sochi 2014: podio sicuro.
2) Yuzuru Hanyu (JPN) - Ciò che preoccupa di Yuzuru non sono gli errori sui salti (a fine ottobre ci stanno eccome), ma la controtendenza nei suoi confronti da parte dei giudici sulle components. Peraltro non c'è nulla da eccepire, essendo la pattinata del talentuosissimo e giovanissimo atleta nipponico visibilmente involuta. Per me, in ogni caso, rimane uno dei grandissimi favoriti negli appuntamenti più importanti della stagione.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
3) Nobunari Oda (JPN) - E bravo Nobunari, che rientra nel circuito del Grand Prix e torna immediatamente sul podio. Qualche imperfezione di troppo e il quadruplo che nel libero proprio non entra, però, in prospettiva Sochi, Oda c'è.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Michal Brezina (CZE) - Si piazza quarto pattinando bene mezzo programma in tutto (su uno e mezzo totali). E questo fa capire le potenzialità del buon Michal, che può e deve crescere sulla tenuta complessiva della gara. I due quadrupli Salchow sono comunque stati imperiali.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
5) Joshua Farris (USA) - Non lascia il segno, ma è autore di un buon libero. Lo ritengo inferiore al "compagno di merende" Jason Brown, ma credo possa dire la sua ai Nazionali statunitensi, anche se un'eventuale partecipazione alle Olimpiadi è altamente improbabile.
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
6) Jeremy Abbott (USA) - Aiuto. Buon per lui che siamo a fine ottobre, perchè il Jeremy visto tre giorni fa non arriverebbe neanche tra i primi cinque ai Nazionali... Elegantissimo come sempre, ma imprevedibile e incostante sui salti. Uno dei pronostici più difficili da azzeccare, in tutti gli ambiti...
Sochi 2014: quinto-quindicesimo posto.
7) Elladj Balde (CAN) - Non male l'allievo di Yuka Sato e Jason Dungjen, che con una prestazione over-the-top ai Nazionali canadesi potrebbe anche riuscire a strappare il pass olimpico.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
8) Andrei Rogozine (CAN) - Un po' deludente la performance dell'atleta più accreditato per il terzo slot olimpico del Canada. Resta in ogni caso favorito su Balde.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
9) Ross Miner (USA) - Ecco il primo atleta USA che si chiama fuori dalle Olimpiadi, a meno di un clamoroso e improbabilissimo miracolo che dovrà compiersi in due mesi...
10 ) Takahito Mura (JPN) - Idem come sopra, ma in casa nipponica. La débacle di Takahito, però, mi ha stupito decisamente di più.

Coppie d'artistico
1) Berton/Hotarek (ITA) - Iniziamo dalle apportabili migliorie: più sicurezza di Stefania sul Salchow in parallelo, maggior stabilità nella spirale del libero e un pizzico di verve in più sugli elementi transitori. Stop. Il resto è stato un TRIONFO. Mai nella vita avevo visto Stefy e Ondra pattinare così: 69,38 + 124,54 per un 193,92 totale che frantuma il loro precedente record italiano e li fa avvicinare in modo perentorio alla sontuosa soglia dei 200 punti, che Ondrej vorrebbe provare a raggiungere nell'arco della stagione. Io dico solo che Franca Bianconi ha fatto un lavoro incredibile, e non si può far altro che maledire quel quinto posto a Skate America che, di fatto, li esclude quasi al 100% dalle finali di Fukuoka.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
2) Sui/Han (CHN) - Ottimo rientro per i giovanissimi cinesi, autori di una prestazione sul filo dei centesimi con gli azzurri. Galattici sul quadruplo twist, devono ancora perfezionare alcuni elementi e affinare il lato interpretativo. In ogni caso, il loro potenziale tecnico è impressionante.
Sochi 2014: sesto-decimo posto.
3) Duhamel/Radford (CAN) - L'unica cosa che proprio non colgo è lo stupore (e conseguente disappunto) dell'insopportabile Meagan alla vista del punteggio (e conseguente classifica finale): posso capire una più che giustificata delusione, ma il verdetto dei giudici (a fronte di un sollevamento completamente abortito) è stato sacrosanto, quindi mi farebbe piacere poter apprezzare un briciolo di umiltà in più. Detto ciò, il binomio bronzo iridato a London ha pattinato abbastanza bene: buona sicurezza, ottime transizioni, ottima capacità di salvare i landing dei salti. Da migliorare, senza alcun dubbio, le rotazioni e la pulizia dei medesimi.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
4) Lawrence/Swiegers (CAN) - In lizza per il terzo slot olimpico canadese delle coppie, non hanno affatto destato una buona impressione. Ai Nazionali ci sarà da divertirsi...
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
5) Denney/Frazier (USA) - Tutto sommato li ho preferiti al duo che li ha preceduti in classifica. Combatteranno, con scarsissime probabilità di farcela, per raggiungere il sogno delle Olimpiadi.
6) Davis/Brubaker (USA) - Rockne, futuro marito di Stefania Berton, è un roccioso skater e si vede. Lindsay, a mio avviso, no. E soprattutto non è la partner giusta per lui. Anche per loro ridotte al lumicino le speranze di andare a Sochi.
7) Vartmann/Van Cleave (GER) - Ineleggibili per l'evento a cinque cerchi in quanto lui, canadese, quasi sicuramente non otterrà la cittadinanza tedesca, sciorinano una prestazione discreta nel corto ma pessima nel libero, grazie alla totale inconsistenza di lui sugli elementi di salto.
8) Purdy/Marinaro (CAN) - Una sola considerazione: in ambito junior il binomio poteva funzionare, ora è proprio il caso che si sciolgano, perchè il povero Michael, pur stazzato, non può fisicamente permettersi di lanciare e sollevare una partner quasi della medesima altezza (e neanche troppo filiforme...). Punto.

Coppie di danza
1) Virtue/Moir (CAN) - Una certezza: nessuna possibilità per loro di salire sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi. Anzi. Con questo non dico che perderanno l'argento, ma detta eventualità potrebbe anche (lontanamente) verificarsi. In effetti lo smalto di un paio d'anni fa è oggettivamente andato. Peccato.
Sochi 2014: secondo posto (quasi) blindato.
2) Weaver/Poje (CAN) - Da sempre li stimo moltissimo, e in quest'occasione hanno dimostrato che la leadership in casa canadese potrebbe a breve essere messa in discussione. La loro fluidità è quasi inarrivabile, e la freschezza di Kaitlyn è a dir poco contagiosa.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
3) Hubbell/Donohue (USA) - In lieve progressione rispetto alla precedente tappa, contenderanno fino all'ultimo respiro il terzo slot olimpico statunitense ai fratelli Shibutani. Personalmente li preferisco a quest'ultimi.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
4) Riazanova/Tkachenko (RUS) - Il loro esordio nel Grand Prix non è stato memorabile, ed è sintetizzabile in un unico sostantivo: imperfezioni. E se ne sono contate davvero tante. Peraltro restano forse lievemente favoriti in prospettiva olimpica rispetto alle altre coppie russe che ambiscono ad occupare il terzo posto disponibile.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
5) Paul/Islam (CAN) - Per quanto possa saper correttamente ipotizzare il futuro di questa disciplina, Alexandra e Mitchell rappresentano la summa di ciò che la danza su ghiaccio dev'essere: fresca, coinvolgente, senza inutili fronzoli e soprattutto accattivante. Davvero bravi. Peccato che in prospettiva olimpica non dovrebbero esserci possibilità di qualificazione, data la presenza dei ben più accreditati Gilles/Poirier.
6) Zhingashina/Gazsi (GER) - L'anno scorso gli "ice zombies" mi avevano conquistato. Quest'anno, doverosi aggiustamenti a parte, li ho trovati ripetitivi e raffazzonati.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
7) Guignard/Fabbri (ITA) - Francamente non ho capito l'accanimento dei giudici nei confronti di un lift che ai più è parso regolarissimo. Resta il fatto che Charlène e Marco hanno sciorinato un discreto programma, ma molto "strappato" e non estremamente scorrevole.
Sochi 2014: quindicesimo-ventesimo posto.
8) Stepanova/Bukin (RUS) - Piacevolissimi da vedere ma tecnicamente fallosissimi. Potrebbero rientrare in corsa per uno slot olimpico, ma dovranno impegnarsi a fondo e pattinare il programma della vita.
Sochi 2014: quindicesimo-ventesimo posto.

domenica 27 ottobre 2013

O R O


Stefania Berton.
Ondrej Hotarek.
Un corto da sballo.
Un libero pressochè perfetto.
Record italiani sbriciolati.

Medaglia d'oro a Skate Canada 2013.

Stefy, Ondra: GRAZIE.

mercoledì 23 ottobre 2013

ISU GP 2013 - Skate America - Risultati e commenti


Pronti, via. Inizia la stagione e se il buongiorno si vede dal mattino... Questo verrebbe da dire dopo aver visto le performance degli atleti durante la prima tappa dell'ISU Grand Prix, disputatasi a Detroit (USA) nel weekend appena trascorso.
Skate America ha infatti ben tratteggiato il presumibile trend di quest'importantissima annata: prestazioni high-standard fin dal principio e forma che dovrà tenere per almeno quattro lunghi mesi.
Senza ulteriore indugio, passiamo ai dati e alle opinioni (personalissime, come sempre).

Nota: in grassetto gli atleti che hanno concrete possibilità di partecipare all'evento a cinque cerchi.

Singolo femminile
1) Mao Asada (JPN) - 204,55 alla prima gara ufficiale di valore della stagione fa davvero paura. Ancora incerta sul triplo Axel (benino nel corto, male nel lungo), capisco la sua scelta di insistere con questo salto perchè può davvero fare la differenza, se atterrato.
Sochi 2014: podio sicuro.
2) Ashley Wagner (USA) - Risultato eccezionale anche per la smagrita skater statunitense: 193,81 rappresenta il suo best, anche se nel libero si è visto qualche lieve scricchiolio rispetto al perfetto short.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
3) Elena Radionova (RUS) - Al suo esordio nel circuito senior, centra immediatamente il podio. Nulla (o quasi) da eccepire. Ineleggibile per le competizioni più importanti, conferma comunque di essere una delle potenziali future dominatrici della disciplina.
4) Elizaveta Tuktamysheva (RUS) - Short da incubo, libero ottimamente pattinato con 64,30 di tecnico (meglio di Mao e della Wagner). La solita Liza: incostante, imprevedibile e in grado di passare dalla nona posizione allo sfiorare il terzo posto nella medesima gara. In ogni caso non mi fido (ancora).
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
5) Samantha Cesario (USA) - Assolutamente notevole anche la prova della giovane americana, che aveva già sfiorato il podio ai Mondiali junior di Milano. Più che improbabile la sua partecipazione alle prossime Olimpiadi.
6) Mae-Berenice Meité (FRA) - Personalmente la trovo miglioratissima: ha centrato il record nazionale francese e ha mostrato consistenza sugli elementi di salto, oltre ad una piacevole verve interpretativa.
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
7) Valentina Marchei (ITA) - Che peccato! Splendida quarta dopo lo short con il nuovo PB (59,25), Valentina (snella e sorprendentemente lieve sui salti) incappa in un bruttissimo lungo che la fa precipitare in classifica fino alla presente posizione. Un passo alla volta...
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
8) Viktoria Helgesson (SWE) - Stesso discorso fatto per Valentina: ottimo short, free program disastroso.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
9) Elene Gedevanishvili (GEO) - Nonostante ci provi in tutti i modi, non credo possa tornare sui livelli passati. Buona velocità, ma ansia da prestazione che si tocca con mano.
Sochi 2014: nelle retrovie.
10) Caroline Zhang (USA) - L'avevo vista dal vivo in occasione della finale del Grand Prix 2007 di Torino: questa è la "sorella" stanca, svogliata e irriconoscibilmente inconsistente su tutti gli elementi, components comprese.

Singolo maschile
1) Tatsuki Machida (JPN) - L'ho conosciuto di sfuggita lo scorso anno nella finale del Grand Prix: un sesto posto (su sei) senza infamia e senza lode; poi il disastro ai Nazionali giapponesi (ottavo) e il conseguente oblio per il resto della passata stagione. Quest'anno, alla prima apparizione, mi ha letteralmente impressionato: un solo errore (piuttosto grave, pur senza caduta) sugli elementi di salto tra short e lungo, una pattinata fluida e molto credibile dal punto di vista interpretativo, insomma una certezza assoluta! Se dovesse mantenere questa forma fino ai Nazionali, potrebbe anche dire la sua in quanto a partecipazione olimpica.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
2) Adam Rippon (USA) - Più sicuro, più "uomo", godibilissimo da vedere, ma con ancora qualche incertezza di troppo. Alzi la mano, peraltro, chi l'avrebbe ipotizzato sul podio... In chiave olimpica, potrebbe addirittura pensare a qualificarsi, anche se la vedo durissima.
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
3) Max Aaron (USA) - Parliamoci chiaro: è l'atleta più distante in assoluto dal concetto di pattinaggio artistico, al punto che dovrebbero intitolargli una nuova disciplina, il Jump Skating. Capace di atterrare quadrupli a ripetizione, rappresenta tutto ciò che io non desidero vedere, cioè un robottino sincopato che scorrazza per la pista in attesa di saltare. Detto ciò, potrebbe tranquillamente qualificarsi per Sochi, a patto che pattini pulito.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Daisuke Takahashi (JPN) - Che fine ha fatto il vero Daisuke? Ce lo chiediamo da quasi un anno (o più), e francamente la sua involuzione inizia a destare serie preoccupazioni: dovesse continuare su questo trend, diventerebbe a rischio totale la sua partecipazione olimpica, data praticamente per certa da tutti gli esperti.
Sochi 2014: terzo-decimo posto.
5) Jason Brown (USA) - Il contrario del connazionale Aaron: splendido da vedere, tecnicamente rivedibile ma dotato di un programma ambizioso. Ai Nazionali ci sarà davvero da divertirsi, dato che il buon Jason potrebbe anche puntare a raggiungere la kermesse olimpica.
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
6) Takahiko Kozuka (JPN) - Altro caso di (tiepida) involuzione, altro punto interrogativo in casa nipponica. A Sochi potrebbe andare, ma Oda sta prepotentemente rientrando, quindi non lo vedo come favorito.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
7) Alexander Majorov (SWE) - Non male l'atleta russo naturalizzato svedese, da sicura top ten europea.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
8) Artur Gachinski (RUS) - L'atleta che si piazzò terzo ai Mondiali di due anni e mezzo fa è definitivamente andato. Punto. Nessunissima possibilità di vederlo a Sochi.

Coppie d'artistico
1) Volosozhar/Trankov (RUS) - Non. Ho. Più. Parole. La perfezione esiste.
Sochi 2014: primo posto blindato.
2) Moore-Towers/Moscovitch (CAN) - Straordinari, iniziano con un mostruoso 208,45. Personalmente li preferisco di gran lunga a Duhamel/Radford. Slot olimpico in ghiaccio, contenderanno ai connazionali lo scettro canadese.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
3) Stolbova/Klimov (RUS) - Miglioratissimi e realmente competitivi nonostante il doppio twist. Dato l'infortunio patito da Sasha Smirnov che di fatto mette fuori gioco sé stesso e la partner Yuko Kavaguti dall'evento olimpico, ci sono ottime probabilità di vederli a Sochi.
Sochi 2014: sesto-decimo posto.
4) Denney/Coughlin (USA) - Ottima prova dopo l'infortunio occorso a John nel corso della scorsa stagione. Components non ancora soddisfacenti, ma rientro ben più che dignitoso. Con riappropriazione dello scettro di miglior coppia a stelle e strisce.
Sochi 2014: sesto-decimo posto.
5) Berton/Hotarek (ITA) - Buon corto e libero più che discreto per Stefy e Ondra, anche se le amnesie di Stefania sul Salchow in parallelo iniziano a destare qualche preoccupazione. Nella considerazione dei giudici in quanto a components, negativo il fatto che Stolbova/Klimov li abbiano sopravanzati (nel free) di ben tre punti totali.
Sochi 2014: sesto-decimo posto.
6) Castelli/Shnapir (USA) - Programma ambiziosissimo, errori e imperfezioni a ripetizione. Non ancora sufficientemente maturi per gestire performance ad alto livello considerate le elevate difficoltà. Restano comunque ampiamente in corsa per uno slot olimpico.
Sochi 2014: decimo-quindicesimo posto.
7) Zhang/Bartholomay (USA) - Seppur ancora teoricamente in lizza per la qualificazione olimpica, li vedo piuttosto attardati sul restante lotto degli aspiranti.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
8) Purdy/Marinaro (CAN) - Difficilissimo che riescano a qualificarsi per l'evento olimpico: meglio concentrarsi sul fare esperienza.

Coppie di danza
1) Davis/White (USA) - No comment. Vincono tutto da non so neanche più quante gare. Perderanno il titolo olimpico solo in caso di errori gravissimi e reiterati.
Sochi 2014: primo posto (quasi) blindato.
2) Cappellini/Lanotte (ITA) - Fanno il loro miglior corto e totale, ma non il loro lungo (di soli 1,5 punti), a causa di due livelli mancati su un paio di elementi abbastanza importanti; migliorano le components rispetto alla scorsa stagione, il tutto nella prima loro uscita ufficiale. Ci sarebbe da gioirne, ma ho la netta sensazione che i giudici non li metteranno davanti a tutte le coppie russe proprio nell'anno delle Olimpiadi di Sochi...
Sochi 2014: quarto-settimo posto.
3) Shibutani/Shibutani (USA) - Una considerazione su tutte: seppur si tratti di un binomio gradevole, non riesco a capacitarmi del fatto che possa essere già salito sul podio iridato (Mosca 2011). Favoriti su chi li segue in classifica per il terzo slot olimpico disponibile in casa USA.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
4) Hubbell/Donohue (USA) - Difficile che possano volare in Russia a febbraio. Personalmente non mi fanno impazzire, anche se il loro stile è molto accattivante.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
5) Reed/Reed (JPN) - Buon esordio dei fratelli nippo-americani, freschi e affiatati.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
6) Carron/Jones (FRA) - Sono ancora la coppia numero due del movimento transalpino, ma attendo al varco il binomio Papadakis/Cizeron, che a mio avviso li spazzerà via in un batter d'occhio.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
7) Tobias/Stagniunas (LTU) - La burocrazia è contro di loro (quasi impossibile che l'americana Tobias ottenga la cittadinanza lituana), ma anche la prestazione non è delle migliori. Sospendo il giudizio in attesa di news.
8) Zlobina/Sitnikov (AZE)- Cos'è successo ai sorprendenti russi naturalizzati azeri, brillanti protagonisti della scorsa stagione? Fallosi e imprecisi, vedremo se sapranno tornare sui livelli dell'anno passato.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.

venerdì 11 ottobre 2013

La nascita (e rapidissima affermazione) di NeveItalia


Qualche giorno fa, curiosando sulla pagina Facebook di Massimiliano Ambesi, vate dei telecronisti dediti agli sport invernali e grandissimo esperto di pattinaggio su ghiaccio, scopro che lo stesso sig. Ambesi, da poche settimane a questa parte, pubblica i suoi articoli su NeveItalia.it.
NeveItalia.it? E da quando? Com'è possibile che non ne conosca l'esistenza? Decido pertanto di approfondire immediatamente la questione, e mi trovo di fronte a un sito interamente in lingua italiana, suddiviso in tre macro-aree (Turismo, Materiali e Sport), dettagliatissimo in quanto a informazioni su stazioni sciistiche di tutta Europa, test sulle attrezzature, guide sui prodotti e, soprattutto, news di ogni genere su tutti, ma proprio tutti, gli sport della stagione fredda.
Con sommo gaudio constato che esiste una sotto-sezione Figure Skating (all'interno degli Sport), aggiornatissima con ogni genere di notizia riguardante tutte le sfaccettature di questa splendida disciplina, e il "responsabile" di questa sezione, nonché autore di tutti gli update, è proprio Massimiliano Ambesi.
Senza nulla togliere ad ArtOnIce, che trovo sempre una validissima fonte di news e approfondimenti, NeveItalia rappresenta esattamente quello che sono andato cercando per anni.
Ringraziando quindi il progetto editoriale di questo fantastico gruppo di persone, consiglio vivamente a tutti gli appassionati di pattinaggio di prendere questo sito a riferimento per tutto ciò che concerne gli sport invernali di ogni genere.
E un personalissimo ringraziamento va a Massimiliano Ambesi, la cui passione così differente dai beceri interessi sportivi dell'italiano medio ha permesso ai fan italiani di avvalersi di un sito di notizie sul pattinaggio artistico così completo e minuziosamente dettagliato.