venerdì 27 aprile 2012

Impariamo il pattinaggio: i salti


Innanzitutto, una precisazione: l'esecuzione di un buon programma di pattinaggio artistico su ghiaccio non vuol dire atterrare bene tutti i salti e stop. Ci vuole ben altro.
Ma è anche vero che eseguire correttamente tutti i salti contribuisce ad ottenere un punteggio tecnico soddisfacente, punto di partenza ideale per un ottimo score complessivo.
Senza ulteriore indugio conosciamoli, dal più facile al più difficile.

Toe-Loop (puntato) - filo destro esterno indietro, si punta con il piede sinistro
Salchow (non puntato) - filo sinistro interno indietro, parte dalla lama
Loop (non puntato) - filo destro esterno indietro, parte dalla lama
Flip (puntato) - filo sinistro interno indietro, si punta con il piede destro
Lutz (puntato) - filo sinistro esterno indietro, si punta con il piede destro
Axel (non puntato) - filo sinistro esterno avanti, parte dalla lama

Il salto presentato in linea di massima da tutti (uomini e donne) e quasi sempre utilizzato per le combinazioni di più salti (due o tre) è il triplo toe-loop, che viene raramente sbagliato anche dal pattinatore senior meno esperto; il salto più difficile in assoluto è invece il triplo Axel, unico a partire in avanti, che è stato atterrato da pochissime pattinatrici fino ad oggi (tra quelle attualmente in attività solo la giapponese Mao Asada è in grado, con ormai scarso successo, di eseguirlo).
Nessuna donna ha ancora eseguito correttamente in competizione un salto quadruplo, mentre gli atleti più rappresentativi in ambito maschile presentano piuttosto frequentemente quadruplo toe-loop e, più di rado, quadruplo Salchow. Solo lo scorso anno è stato ratificato il primo quadruplo Lutz, eseguito correttamente dallo statunitense Brandon Mroz durante l'NHK Trophy a Sapporo, in Giappone.
Nessun pattinatore è stato finora in grado di eseguire (ribadisco, correttamente e durante una competizione ufficiale ISU) quadruplo loop, quadruplo flip e, ovviamente, quadruplo Axel.
Di seguito i punteggi di ogni salto nelle tre varianti (doppio, triplo e quadruplo).

Toe-Loop (T)
Doppio 1,4 - Triplo 4,1 - Quadruplo 10,3
Salchow (S)
Doppio 1,4 - Triplo 4,2 - Quadruplo 10,5
Loop (Lo)
Doppio 1,8 - Triplo 5,1 - Quadruplo 12,0 (mai eseguito)
Flip (F)
Doppio 1,8 - Triplo 5,3 - Quadruplo 12,3 (mai eseguito)
Lutz (Lz)
Doppio 2,1 - Triplo 6,0 - Quadruplo 13,6
Axel (A)
Doppio 3,3 - Triplo 8,5 - Quadruplo 15,0 (mai eseguito)

Vediamo ora quanti e quali tipi di salti si devono obbligatoriamente eseguire durante lo short program e il free skating.

Short Program
Uomini
1) Doppio o triplo Axel
2) Salto triplo o quadruplo preceduto da passi
3) Una combinazione a scelta tra: un salto triplo e uno doppio, due tripli, un quadruplo e un doppio oppure un quadruplo e un triplo
Donne
1) Doppio o triplo Axel
2) Salto triplo preceduto da passi
3) Una combinazione a scelta tra: un salto triplo e uno doppio oppure due tripli
Free Skating
Uomini 
1) Cinque salti singoli (tra cui almeno un Axel)
2) Tre combinazioni di cui una sola a tre salti
Donne
1) Quattro salti singoli (tra cui almeno un Axel)
2) Tre combinazioni di cui una sola a tre salti

Infine, prendiamo a riferimento gli esercizi di Carolina di questa stagione e vediamo quali salti prevedevano i suoi programmi ai Campionati Mondiali di Nizza.

Short Program
3Lo - 3T+3T - 2A
Free Skating
3Lo - 3F - 2A+3T - 3F+2T - 2A - 3S - 3S+2T+2T

mercoledì 25 aprile 2012

Amarcord: l'oro mondiale di Barbara e Maurizio

Marzo 2001.
A casa tra una chemioterapia e l'altra, riuscii a gustarmi in diretta il primo storico oro iridato per l'Italia ai mondiali di Vancouver.
Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio, già campioni d'Europa a Bratislava (prima volta dello Stivale nella danza), bissarono lo straordinario successo ottenuto in campo continentale.
Le note di Romeo + Giulietta di Craig Armstrong risuonano ancora oggi, fortissime nel cuore e indelebili nella memoria.

Fonte: utente YT The Brunette

martedì 24 aprile 2012

Carolina, e adesso?


Oh Carolina, mia Carolina, cosa farai adesso?
Ora che sei campionessa del mondo, che hai vinto tutto quello che si poteva vincere (beh, a parte quel titoletto legato ai cinque cerchi...), che decisione prenderai?
Gareggerai, suderai, faticherai e ti spremerai fino a Sochi 2014, ultimo tentativo per raggiungere quell'unico alloro di cui sopra, oppure ti ritirerai dalle competizioni da assoluta regina (campionessa mondiale ed europea in carica, vincitrice dell'ISU Grand Prix, prima nel world ranking stagionale e complessivo)?
Deciderai ancora per due anni di sacrificare tutto alla ricerca della gloria d'Olimpia, oppure d'ora in poi ti vedremo solo nella veste sottostante, a fianco dell'uomo che ami (Alex Schwazer, il campione olimpico della 50 km di marcia a Pechino 2008, nda)?


Se fossi in te, non saprei davvero quale strada scegliere.
Da tifoso, mi trovo in linea di massima nella stessa posizione. Vederti pattinare ancora per un biennio cementerebbe ancor di più la mia incondizionata e totale passione nei tuoi confronti; al contrario, se dovessi decidere di smettere, il mio ricordo della tua fulgida carriera sarebbe scintillante e consapevole del fatto che hai abbandonato l'agonismo da indiscussa protagonista.
Carolina, ti chiedo solo di non tenermi troppo a lungo sulle spine: qualsiasi cosa tu decida, sei e sarai sempre il mio solo e vero mito sportivo.

lunedì 23 aprile 2012

Era ora...

Dopo una considerevole serie di post dedicati al pattinaggio artistico su ghiaccio all'interno del mio blog sulla settima arte, dopo un'idea abbozzata circa quattro anni fa ma subito accantonata, dopo svariate elucubrazioni al riguardo, ho deciso di provarci.
Parlerò di ghiaccio, parlerò di arte, parlerò di pattinaggio.
Ma iniziamo con ordine. Anzi, con quattro immagini.

Questa è la locandina del famosissimo spettacolo che i miei genitori mi portarono a vedere quando compii dodici primavere. L'imprinting di ciò che si è trasformato in un'accesissima passione credo possa essere avvenuto in quell'occasione.

Questi sono Jayne Torvill e Christopher Dean, inglesi, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Sarajevo (1984) nella danza su ghiaccio. Sulle note del Bolero di Maurice Ravel ottennero, per la prima e unica volta nella storia, nove punteggi di 6.0, all'epoca il massimo score realizzabile. A questo riguardo ho vaghi ricordi durante un notiziario in televisione, ma l'eco di quell'incredibile punteggio mi continuò a risuonare nella memoria per diverso tempo.

Questa è Midori Ito, giapponese, oro ai Mondiali di Parigi del 1989, occasione in cui fu la prima donna nella storia ad atterrare un triplo axel (il salto più celebre). Ricordo come fosse oggi il suo esercizio, le sue lacrime e l'incredibile quantità di fiori che le fu lanciata dagli spalti. Quella fu la prima emozione vera che provai seguendo questo fantastico sport.

Questa è ...beh, inutile che lo dica! E', molto semplicemente, il motivo per cui negli ultimi dieci anni sono riuscito a dimenticare i batticuori provati per Alberto Tomba e Deborah Compagnoni, le mie icone sportive anni novanta. E' il mio angelo sul ghiaccio, nonchè la più grande pattinatrice italiana di tutti i tempi.
Signore e signori, Carolina Kostner, ovvero il motivo per cui mi accingo ad iniziare questa stimolante avventura epistolare con me stesso...